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mercoledì 6 maggio 2009

REVIEW ON 'UNDERGROUNDATTACK.IT' (Italy)

ZIPPO - The Road To Knowledge

76/100

A quanto pare “la via verso la conoscenza” intrapresa dagli Zippo sembra essere quella giusta.Dopo tre anni dal primo “Ode To Maximum” i ragazzi di Pescara tornano con un lavoro di altissima fattura, appunto “The Road To Knowledge” in cui mettono a fuoco tutti i loro punti di forza. La voce grattata nei momenti più rabbiosi di Dave risulta davvero pregevole e ricorda per certi versi il buon Mike Patton, mentre l’amalgama sonora fa pensare ai Tool di ultima generazione, ai pachidermici riff dei Mastodon o degli Isis filtrati con intermezzi latineggianti.Si potrebbe anche dire di ascoltare la lezione dei Kyuss, che alcune sonorità ricordano i Pelican, ma non siamo qui a soffermarci su questo, e il tutto è solo indicativo e quantomeno relativo.Gli spunti sono davvero tanti e interessanti e le divagazioni nelle parti più suonate fanno pensare ad una passione per sonorità più pesanti, anche se in conclusione nessuna delle influenze predomina sull’altra perché la loro somma è il tappeto su cui si poggia il sound degli Zippo.L’album è tecnicamente eccezionale e la produzione è ineccepibile, la cura dei particolari è massima e si riscontra una certa maturità, anche se ci sono degli appunti da fare.Le realizzazioni migliori risultano essere la titletrack “The Road To Knowledge” o “Ask Yourself A Question”, ovvero quelle dalla struttura più semplice e quadrata, mentre gli altri brani, comunque tutti di livello , risultano spesso dispersivi e alcuni elementi appaiono forzati.Un concept album monolitico e monumentale, ispirato al romanzo di Carlos Castaneda “Gli Insegnamenti di Don Juan”, un po’ faticoso sul finire, vista la durata complessiva dell’opera che sfiora l’ora esatta.L’ispirazione sudamericana del lavoro si ritrova in quasi tutti i brani e l’atmosfera è quella di terre e orizzonti lontani che i ragazzi abruzzesi sentono così vicine (non a caso l’intero lavoro è dedicato ai nativi americani…) e sembra vogliano renderli familiari anche a chi li ascolta.Comunque in conclusione, disco di tutto rispetto per una delle realtà più interessanti del nostro panorama underground.

Simone $$