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ZIPPO - The Road To Knowledge7,5/10
Tutti coloro che trovano lo stoner di Kyuss o Corrosion Of Conformity troppo psichedelico e stordente, ed il post-metal di Pelican o Mastodon eccessivamente ridondante e narcisistico, possono rivolgersi a questa ditta a nome insolito Zippo che può rappresentare un ideale punto d’incrocio tra le band succitate. E siccome qualche volta l’abito fa pure il monaco, anche la musica risulta sostanzialmente coerente con un simile monicker. Il quintetto abruzzese, che già vanta all’attivo l’ottimo “Ode To Maximum” del 2006, si accasa presso la lungimirante Subsound Records e sforna un album che prende spunto dall’opera di Carlos Castaneda “Gli insegnamenti di Don Juan: una via Yaqui alla Conoscenza” per dare corpo ad un concept che musicalmente pare abbastanza evoluto: si parte dai generi consolidati (lo stoner, ma anche l’heavy settantiano tipo penultimi Metallica) per poi lasciare il campo a deliranti fughe psichedeliche e ad inaspettati sussulti crossover. “Chihuahua Valley”, ad esempio, pare possedere l’afflato istrionico di certi System Of A Down. Brani come la title-track, un lungo crescendo che fa salire gradualmente il livello di intensità e di coinvolgimento, oppure la inquietante “Ask Yourself A Question”, con il suo incedere noir, mostrano una notevole capacità di interpretazione, che va a complementare una scrittura matura e maestosa, serrata ed impetuosa. Che il peyote o i funghi allucinogeni come alleati per perseguire la strada della conoscenza sia un argomento da amanti della psichedelia, non sembra essere troppo originale. Il modo di sviluppare il concept, invece, pone gli Zippo in una condizione di interessanti cultori della materia. Soprattutto perchè i loro viaggi strumentali riescono a simulare alla perfezione quelli che si dovrebbero percorrere con le sostanze allucinogene. Che altro aggiungere? Stupefacente.
Flavio Ignelzi
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