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venerdì 27 febbraio 2009

REVIEW ON 'NEUROPRISON' (Italy)

ZIPPO - The Road To Knowledge

Quattro anni di attività ma un curriculum già di tutto rispetto per gli Zippo, giovane combo pescarese che torna quest'anno con la pubblicazione del loro secondo disco "The Road to Knowledge". L'ensemble pescarese è riuscito a farsi un nome nella scena underground grazie a un'estenuante attività live, che li ha portati di recente a calcare anche i palchi europei, dove il riscontro di pubblico è stato ottimo, sicuramente una marcia in più per proseguire il percorso musicale che mai come ora sembrava ricco di diramazioni.Sì, perché se nel precedente "Ode to Maximum" gli Zippo lasciavano intrevedere germogli freschi all'interno delle tipiche sonorità stoner, forti di una line-up rinnovata, con l'ingresso di Devis (axe-man dei Sothis) e del contratto con Subsound Records, il combo è riuscito con il nuovo disco a superarsi, con un lavoro che presenta novità a profusione, inserite in un contesto lirico di sicuro spessore : "The Teachings of Don Juan". E' proprio intorno al pensiero di Carlos Castaneda che "The Road to Knowledge" si muove, traendo nuova linfa per i componimenti, che si fanno più ricercati e "progressivi", distanti dalla tradizione del genere, proprio come le opere dello scrittore/antropologo peruviano.Dopo l'evocativa intro Don Juan's Word tocca ad El Sitio accogliere l'ascoltatore, una delle prime canzoni a essere presentate dal vivo, efficace mix di sonorità desertiche e passione latino-americana a là Totimoshi. Gli Zippo però non si accontentano e sanno come calcare il piede sull'acceleratore, come testimoniato in Chiuahua Valley ed El Enyerbado trascinate dalla voce potente di Dave in un vortice sonoro che lambisce tutte quelle entità musicali gravitanti intorno allo stoner, i semimali Melvins in primis, quelli di Stoner Witch e Houdini, ma anche i chiaro-scuri dei Mastodon.Placare la tensione che emerge dalle note è onere di intermezzi acustici come He Is Outside Us e Reality Is What I Feel, mentre al centro del disco si erige l'evocativa Lizards Can't Be Wrong, salmodia sciamanica che si alza al cielo notturno.La summa dei progressi avvenuti si trova però nelle lunghe e articolate The Smoke of Diviners e Three Silver Crows, che presentano tutte le facce della maschera Zippo, alternando parentesi acustiche, psichedelia di nuovo millennio e roboanti cavalcate elettriche, in un'improbabile mix tra Kyuss e Pelican. Merita poi una menzione particolare Ask Yourself a Question, dove pare stabilirsi il giusto equilibrio tra le forze in gioco, con la ricercata alternanza tra arpeggi e riff da parte di Sergente, il basso pulsante di Stonino e l'appassionata prova di Dave.Gli Zippo non fanno altro che testimoniare la salute che in Italia vivono queste sonorità, con un album di sicuro valore, inficiato un poco dal minutaggio totale che a volte pare disperdere quanto di valido fatto; ciò non scalfisce comunque il talento della band, che sicuramente in futuro saprà far tesoro anche di questa esperienza, e noi attendiamo fiduciosi.

Neuros
http://neuroprison.blogspot.com/

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