ZIPPO - Maktub
4/5
Il progetto Zippo nasce a Pescara e giunge alla line-up definitiva nell'estate del 2004 con l'ingresso del cantante Davide (Dave) Straccione. Il loro inizio e' pero' datato ottobre 2005 allorche' il quintetto entra in studio per il primo full lenght autoprodotto "Ode To Maximum". Il resto e' storia recente con la collaborazione della Subsound Records per l'ottimo "Road To Knowledge" di due anni fa.
Ora e' la volta di "Maktub", un lavoro ambizioso ancorche' intrigante e vorticoso, che necessita di parecchi ascolti prima di "entrarci" dentro soprattutto per chi era abituato alle precedenti sonorita', ma che probabilmente segna il passo definitivo della band.
Loro amano definirsi "stoner" anche se onestamente, come detto, questo nuovo album sembra un pochino allontanarsi da questa tendenza. Piuttosto possiamo parlare di un "crossover" a tutto tondo con aperture prog/folk decisamente particolari senza dimenticare tortuosi viaggi psichedelici. Questa inversione di attitudine la si nota sin dall'iniziale "The Personal Legend" dove i possenti riff vengono accompagnati dal basso distorto di Stonino, quasi in stile Korn. Korn quindi e non Kyuss come nelle precedenti uscite, ma anche Tool (ad esempio "The Omens"), System Of A Down in certi momenti e Mastodon nell'epicita' di alcuni passaggi prog. Lo stoner propriamente detto si e' ridotto alla potente "Man Of Theory", e non solo per la presenza vocale di Ben Ward degli Orange Goblin, all'esoterica "Simum" con il sax di Luca Mai degli Zu in evidenza e alla conclusiva "The Treasure", forse il brano migliore del disco.
La voce di Dave poi fa da contorno ad un riuscitissimo album, che speriamo possa finalmente avere il giusto merito anche all'interno dei nostri confini nazionali dato che all'estero il gruppo gode gia' di buona popolarita'.
Producono Victor Love e masterizza James Plotkin (Khanate, Sunn O))), Isis) e anche questo e' sinonimo di garanzia.
Cristiano Roversi
www.taxi-driver.it
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